INFINITE SPACE






 INFINITE SPACE

 Una postilla iniziale.Partire dall'assunto che per poter " parlare "con competenza e credibilità dell'universale sia doveroso e fondamentale partire dell' infinitamente piccolo del quotidiano.Istanza inderogabile.Che ciò comporti uno sfoltimento di tutto il superfluo,di una messa a setaccio del visibile sia messa in conto di partenza:sono ovviamente parti di un "gioco rotto"particolari sacrificabili ,mutilabili del corpo della pittura, zone ormai erose dalla retorica ,del "già visto" ,formule ritrite di rappresentazione.Tutto tolto,cancellato,negato.Cosa è ancora valido in pittura?.Il linguaggio della pittura deve essere in sincrono con la sua contemporaneità ,un cuore battente ora .Il lavoro di Antonia Bufi si fonda su una "messa in scena" dell'archetipo quotidiano :in questa zona franca dell' l'immaginario, l'artista opera su un recupero di "immagini standard" immensamente potenti a più livelli di "discorso", che hanno un imprinting sulla nostra "percezione affettiva" o ,su un registro più alto ,assumono l'istanza irriduciblie di una sacra reliquia esistenziale.La memoria (Che può essere collettiva o personale) e scandagliata,scavata,ridotta all'osso o meglio dissossata.Il gioco di seduzione del suo linguaggio attiva i principi attivi del rimosso.Le scene rappresentate nella serie "Infinite space" sono scene di vita al mare,oppure uomini a cavallo della loro bicicletta,ragazzi seduti,bambini che giocano ,bambini che piangono,anziane che aspettano:sono come vecchie polaroid,smangiate dal tempo,ricordi sottratti o vissuti, ciò non importa perchè è proprio qui ,al confine fra personale e collettivo, che opera la Bufi, incidendo un solco metaforico fra identità e sociale,fra personale e collettivo,fra memoria e appropriazione.Cosa è una vita senza volto,cosa è un ricordo senza identità ?La sottrazione,la cancellatura attraverso il linguaggio della sua pittura, radicalizza una condizione di universalità:il dettaglio,il particolare è molte volte inadeguato all'archetipo,esso non ha bisogno sostanzialmente di contestualizzazione,ne fa volentieri a meno. Anzi più "l'immagine -archetipo" è sfoltita,più si radicalizza,più diventa forte potente,come un simbolo.Da qui i volti cancellati,le strade rimosse,le mani e a volte i piedi delle persone ritratte appena abbozzate.E poi fondalmentamente nei lavori della Bufi non esiste un vero e proprio contesto:non c'è descrizione d' ambiente,non c'è descrizione d'interni,i personaggi siedono su panchine inesistenti o sostano, nel più beato nulla ,con un ombrello. E' la maledizione dell'io,non c'è identità ed il tutto intorno è un vuoto quasi Zen.La sua pittura è sapientemente dosata,sfoltita dal sovraccarico narrativo,raffinatamente concentrata sull'essenza lirica della rappresentazione.E' una pittura che non concede imbelettamenti di sorta:tutto è flebile,incerto,sul punto di fondersi nel vuoto attorno.Su questo incontro tra fondo (vuoto) e figura che si percepisce l'intima essenza poetica della sua pittura, immolata sul ciglio di un burrone voraginoso, ad un passo dallo svanimento. 










olio su legno - 100x100cm - 2016






 olio su legno - 50x50cm - 2014




olio su legno - 50x50cm - 2014


olio su legno - 50x50cm - 2014



olio su legno - 30x30cm - 2014
non disponibile



olio su legno - 50x50cm - 2014

non disponibile





olio su legno - 50x50cm - 2014



olio su legno - 50x50cm - 2014



olio su legno - 50x50cm - 2014
non disponibile 


olio su legno - 50x50cm - 2014



olio su legno - 50x50cm - 2014
non disponibile



olio su legno - 50x50cm - 2014



olio su legno - 50x50cm - 2014

olio su legno - 50x50cm - 2014

olio su legno - 50x50cm - 2014

olio su legno- 50x50cm - 2014






olio su tavola 150x150cm
2014
non disponibile
"Il pendio"  4° premio. Corato (2014)



olio su tavola
50x50cm

non disponibile





olio su tavola
50x50cm


olio su tavola
50x50cm


olio su tavola
50x50cm



olio su tavola
50x50cm


olio su tavola
50x50cm




olio su tavola
50x50cm





NEW GENERATION 
150x100cm
non disponibile

è una fatto generazionale che ormai non si gioca più all'aperto e non si interagisce più tra giovani se non attraverso apparecchi multimediali .questi mettono una distanza tra gli individui che non permette più un vero contatto fisico .

i rapporti e le emozioni non sono più dirette ma vengono esternate attraverso altri mezzi alternativi che ci vengono proposti dagli apparecchi che si sono sostituiti alle vita vera

quella che abbiamo ora è una imitazione della realtà che era vita vira ai tempi che furono







100x100cm
SERIE SUMMERTIME
olio su tavola
non disponibile

"Il pendio" 5° premio. Corato